La versione online dell'"Avanti!" - presente nel catalogo della Biblioteca del Senato in formato cartaceo a partire dal 1904 - rappresenta un importante tassello nel più generale progetto avviato anni or sono e volto all'ampliamento delle risorse digitali e alla digitalizzazione di parti sempre crescenti del patrimonio della biblioteca al fine di favorirne la libera consultazione in rete.
L'"Avanti!" costituisce uno dei giornali più rilevanti della storia politica italiana. Pubblicato per la prima volta a Roma nel 1896 in seguito allo straordinario risultato elettorale ottenuto dal partito socialista nelle elezioni del 1895, il quotidiano diventerà da allora un punto di riferimento irrinunciabile all'interno del dibattito politico e culturale della penisola, raccogliendo nelle sue pagine gli articoli dei maggiori leader politici del socialismo italiano e degli esponenti, tra i più prestigiosi, dei circoli intellettuali del tempo. Innumerevoli sono state le battaglie condotte dalle pagine del giornale: dal sostegno al nascente movimento operaio alla lotta per il parlamentarismo, dalla rivendicazione di una legislazione sociale al contrasto al fascismo, dalla scelta repubblicana alla rottura con il partito comunista. Un ruolo da protagonista durato più di un secolo e che mantiene fino al 1993, anno in cui cessa le pubblicazioni.
La storia dell'"Avanti!" è dunque la storia d'Italia non soltanto perché il quotidiano ne fu attento e critico testimone, ma perché dalle sue pagine si mossero idee, programmi e orientamenti politici che, attraverso la penna in primo luogo dei suoi direttori - da Leonida Bissolati a Claudio Treves, da Benito Mussolini a Pietro Nenni, da Riccardo Lombardi a Sandro Pertini - contribuirono a determinare il corso stesso degli eventi.
L'autorizzazione alla pubblicazione su Internet per tutti i fascicoli digitalizzati è stata conferita dal detentore dei diritti d'autore sulla testata, Stefano Carluccio, direttore editoriale e responsabile della rivista "Critica Sociale" grazie alla cui disponibilità la Biblioteca del Senato ha potuto procedere alla creazione di una banca dati i cui contenuti sono direttamente accessibili da Internet, consentendo agli studiosi e, in generale, a tutti gli utenti della rete di poter liberamente consultare le pagine dello storico quotidiano.